Liguria: una nuova programmazione economica

Liguria: una nuova programmazione economica

Come si costruisce una nuova prospettiva economica in un contesto dove c’è un mondo che ha sofferto una pandemia per oltre 24 mesi, dove c’è un conflitto in corso e le notizie sui giornali a volte sono confortanti e a volte meno? Una business community, per quanto sia abitata da aziende eccellenti e imprenditori e manager abili, di fronte ad una situazione di questo tipo non può risollevarsi da sola, sono necessari interventi istituzionali e una politica economica in grado di modificare e aiutare l’economia a riprendersi.

La Liguria e Genova rappresentano un territorio pilota, osservato a livello nazionale, per la quantità di fattori che ha saputo contrastare e tramutare in opportunità. Tra gli interventi più seguiti c’è il progetto “Why Liguria”, ridefinito a livello internazionale “Why Liguria, the beautiful and the good”, il bello e il buono, perché in un contesto dove vige la preoccupazione e l’incertezza, puntare sul bello e sul buono fa la differenza.

SOSTENIBILITÀ

Attualmente una sfida importante è quella della sostenibilità. Ma quanto è importante e come la si affronta?

Secondo Cristina Santagata il termine sostenibilità è oggi iper-inflazionato ed è necessario fare una premessa: Santagata 1907 fa parte del settore agroalimentare e oggi un’azienda che vuole promuovere una politica lungimirante non può non interloquire con l’agricoltura, il primo tassello della filiera agroalimentare. Gli ultimi avvenimenti ci hanno infatti ricordato quanto il nostro settore sia resiliente ma anche molto fragile, basti pensare alle materie prime, con la guerra alcuni prodotti che davamo per scontati sono scomparsi, anche dagli scaffali.

Fare oggi un ragionamento sull’agricoltura sostenibile è fondamentale per produrre di più ma con meno sprechi e consumi, questa è la grande sfida e per farlo, nel 2021 insieme a Gruppo FOS, abbiamo lanciato la startup innovativa Piano Green, un nuovo progetto nell’ambito dell’agricoltura 4.0 che applica proprio una tecnologia che permette di pensare ad uno sviluppo sostenibile.

“È importante portare avanti un tema di visione e quindi l’importanza di investire in un’agricoltura che oggi non può prescindere dal legame con la tecnologia”.

IL PNRR

Un modo sensato di vedere il PNRR è quello di considerarlo uno strumento che permetta alle imprese e al sistema paese di attuare una politica di cambiamento radicale. La critica che si può fare alle gestioni passate è quella di aver applicato dei correttivi che fungevano da palliativi mentre oggi la sfida è usare questi fondi per cambiare passo e adattarci a quello che ci chiede l’Europa. È una grandissima opportunità anche se non è facilissimo interpretarlo e riuscire a fruirne. Dal punto di vista dell’agroalimentare sono diverse le nostre missioni, la prima e la seconda sono quelle che hanno a che fare in modo diretto con la nostra filiera, ma anche tutto quello che riguarda l’istruzione e la cultura è fondamentale.

Attualmente stiamo partecipando ad un progetto di filiera che ha lo scopo di innovare e di migliorare la filiera specifica del nostro settore ma la difficoltà non è ragionare sull’investimento che ogni impresa vuole fare ma è quella di fare sistema e mettere insieme micro e medie aziende dalle dinamiche differenti. In termini propositivi questa è una grande sfida perché richiama ognuno di noi ad un cambio culturale.

“Il PNRR è una grande opportunità che dobbiamo cogliere fino in fondo”

Dall’evento Deloitte, in collaborazione con Regione Liguria, che si è tenuto il 27 maggio presso il Palazzo della Borsa di Genova. Hanno partecipato anche il ministro allo Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti, il presidente e l’assessore allo Sviluppo Economico di Regione Liguria, il sindaco di Genova Marco Bucci, i presidenti delle Camere di Commercio di Genova e delle Riviere di Liguria, il presidente di Confindustria Liguria, il rettore dell’ Università di Genova, il direttore scientifico dell’IIT, e i rappresentanti delle Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale e del Mar Ligure Orientale, il presidente di Eco Eridania e la responsabile del Polo Logistico Vernazza Autogru.

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