La stagione del raccolto

La stagione del raccolto

La stagione del raccolto si avvicina. La Commissione Europea prevede una produzione mondiale complessiva di 3.865.000 tonnellate. Un’alta resa è prevista in Spagna, la più grande nazione produttrice di olio d’oliva del mondo. Nella scora stagione, ha prodotto 1,2 milioni di tonnellate di olio d’oliva e si prevede che raggiungerà 1,5-1,6 milioni di tonnellate nel 2020/21 (circa la metà della produzione mondiale).

D’altra parte, una primavera secca in alcune delle principali regioni produttrici italiane e l’ondata di caldo estivo in Grecia determineranno in questi paesi raccolti minori. L’anno scorso nei due Paesi la raccolta si è attestata rispettivamente su 330.000 tonnellate e 275.000 tonnellate. Anche il Portogallo si aspetta un raccolto leggermente inferiore quest’anno rispetto al 2019, quando erano state prodotte 140.000 tonnellate. In Tunisia, dopo il raccolto da record dell’anno passato, i produttori si attendono un’annata fuori stagione con una resa molto più modesta (tra le 130.000 e le 140.000 tonnellate, in calo rispetto alle 400.000 tonnellate registrate l’anno scorso).

Nel complesso, la produzione mondiale dovrebbe essere di circa del 5% più scarsa rispetto all’anno precedente, mentre la Commissione stima che il consumo complessivo di olio d’oliva aumenterà del 6% nell’annata 2020/21. La pandemia ha modificato i comportamenti alimentari delle famiglie e le persone sono più preoccupate per la loro salute. Si ritiene inoltre che le scorte di olio d’oliva nel blocco commerciale scenderanno a meno di 600.000 tonnellate in ottobre dopo un considerevole volume di vendite a settembre.

La congiuntura tra le due colture si sta rivelando difficile a causa della mancanza di scorte di buona qualità, che è, insieme alla scarsità di piogge in Spagna in questo periodo, la ragione principale per cui i prezzi hanno subito un aumento del 10% da settembre. I livelli dovrebbero rimanere tali fino a dicembre, mentre per l’andamento dei prezzi all’inizio del 2021 dovremo aspettare un paio di mesi per vedere l’evoluzione del raccolto e delle transazioni. Quello che è certo è che la Spagna, producendo circa la metà della produzione mondiale totale in questa stagione, avrà il monopolio e detterà l’andamento del mercato.

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