C’è spazio per crescere
C’è spazio per crescere: la Liguria del food affronta le sfide del futuro
Negli ultimi anni il settore del food è profondamente cambiato, ponendo le aziende del settore di fronte a scelte cruciali. Lo scorso Ottobre I players liguri dell’industria agroalimentare – grazie alla collaborazione di Deloitte e con il patrocinio di Camera di Commercio e Associazioni di Categoria – si sono confrontati proprio su questi temi: come salvare la tradizione innovando in un contesto di forte mutamento. Le nuove tendenze di acquisto e di consumo, l’uso delle tecnologie, lo svilupparsi di canali di vendita innovativi e la diffusione di strumenti di comunicazione sempre più dirompenti come i social network, determinano la necessità da parte degli operatori del settore di rivedere i propri processi produttivi, ridefinire priorità e strategie, senza venir meno agli elementi distintivi che le caratterizzano: qualità e tradizione dei prodotti.
Una recente indagine – realizzata in occasione dell’Anno del Cibo Italiano 2018 tramite la piattaforma di analisi semantica Monitoring Emotion – ha individuato dall’inizio dell’anno oltre 58.000 contenuti tra articoli, blog e post (in lingua italiana e inglese) pubblicati su media online e tradizionali sul tema del cibo italiano, confermando l’attenzione che, a livello nazionale ed internazionale, si rileva sul nostro settore. Alcuni trend fanno riflettere. Ad esempio quelli connessi alla salute e ad una alimentazione sana, ne parla oltre il 42% dei contenuti monitorati, oppure l’interesse verso i prodotti biologici (20% di menzioni) o sulla dieta vegana (15%). Il Pesto – uno dei prodotti simbolo del nostro territorio con relativa fondamentale filiera produttiva – batte Sugo e Ragù per numero di citazioni correlate all’Italian food (44% contro 31,4%), a sottolineare come la nostra salsa più tipica sia sempre più centrale nel dibattito internazionale. Senza contare le ricadute sul comparto turistico: l’ultima ricerca del Food Travel Monitor, il più importante studio sul tema a livello internazionale, segnala come il 49% dei turisti globali siano mossi da scelte enogastronomiche nell’individuazione delle proprie mete di viaggio. Il 93% dei viaggiatori, durante le vacanze, ha scelto e vissuto almeno una esperienza tipica collegata alla proposta agroalimentare locale. Il 52% dei Millennials a livello globale si dichiarano “viaggiatori del gusto”, inutile rimarcare come le loro decisioni così come la condivisione delle loro esperienze passi attraverso smartphone e canali social.
Io credo fermamente che il legame con il nostro territorio rappresenta per noi imprenditori liguri una risorsa fondamentale ed imprescindibile per una crescita affidabile e strutturata. In un contesto di depersonalizzazione globale la capacità di sapersi raccontare è uno strumento fondante per attrarre investitori e visitatori ed in ultima analisi per rafforzare la nostra economia. C’è spazio per crescere, c’è spazio per comunicare e per condividere, per affermare uno stile di vita, di impresa e di gusto.
Questo articolo è stato pubblicato nella sezione 1 – Origini e tendenze in Liguria – all’interno di WHY LIGURIA. Il bello e il buono. Idee per il rilancio. Deloitte, gennaio 2019.