Una storia: l’ulivo

Una storia: l’ulivo

La prima volta che Gaio Plinio Secondo fu condotto a Roma dal padre, ancora bambino, una primavera di quasi 2000 anni fa, vide, per la prima volta, un albero che lo affascinò per la ricchezza dei frutti e la forma dei fusti. Gaio Plinio, più noto col nome di Plinio il Vecchio, nacque sul lago di Como, dove allora il clima era troppo rigido per la coltivazione dell’ulivo.

Qualche anno più tardi, divenuto un curioso naturalista, in una delle prime opere di storia naturale a noi pervenute, la Naturalis Historia, scrisse: «Firmissimae ergo ad vivendum oleae, ut quas durare annis CC, inter auctores conveniat… Ex diverso brevissima vita est punici, fico, malis» «Dunque molto resistenti a vivere gli ulivi, tanto che gli autori concordano che vivano fino a 200 anni … Al contrario c’è vita brevissima per i melograni, il fico, i meli». La longevità dell’ulivo ne fa una delle piante da frutto la cui coltura è naturalmente più compatibile con il rispetto dell’ambiente.

Le fonti più accreditate ci informano che l’addomesticamento dell’olivastro, la forma selvatica dell’ulivo, avvenne nel IV millennio a.C., nella regione del Levante meridionale. La coltivazione dell’ulivo si estese poi verso occidente, dove le forme selvatiche locali di olivastro vennero selezionate e coltivate, o incrociate per migliorarne le caratteristiche agronomiche. L’ulivo è diventato così un simbolo del mondo Mediterraneo, tanto che la sua stessa presenza delimita, convenzionalmente, la zona climatica del Mediterraneo. Per le sue doti di rusticità, l’ulivo ha rappresentato, per secoli, il fulcro dell’importanza economica dello sviluppo rurale ed una delle principali fonti di ricchezza e lavoro nelle regioni mediterranee relativamente povere di acqua piovana. Le coltivazioni più antiche sono ancora oggi diffuse su pendii ripidi terrazzati, come quelli che si trovano nelle Cinque Terre. Se l’importanza economica dell’ulivo è da sempre riconosciuta, quella ecologica non è certo da meno.

Questo testo è un estratto da “L’ulivo e l’olio: una storia di coltura e natura” scritto da Tommaso Sitzia e tratto dal Quarto capitolo del libro “Una famiglia per l’olio” di Cristina e Federico Santagata in occasione dei 110 anni della loro azienda, pubblicato da Olio Officina Edizioni.

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